Una valutazione globale
La psicoterapia con un bambino non può in alcun modo risultare efficace se i genitori o i caregiver del piccolo paziente non si sentano parte imprescindibile del percorso, a cominciare dai primi colloqui valutativi o di consultazione. Un genitore è chiamato all’assunzione della propria responsabilità genitoriale non solo da un punto vista legale ma anche emotivo. Deve fare i conti col fatto che il disagio psicologico del proprio bambino non appartiene solo al piccolo ma è probabile riflesso di un disagio che coinvolge il sistema familiare, la coppia genitoriale e i vissuti di entrambi i genitori.
Pertanto, nel momento in cui si contatta uno psicoterapeuta per valutare un bambino, è anche l’intero gruppo familiare e la coppia genitoriale a necessitare di valutazione. Questo perchè il benessere psicologico dei bambini è intrinsecamente legato sia ai rapporti emotivi con i genitori che al contesto in cui vivono.
Una questione di responsabilità
Nella vita adulta la capacità di assumersi responsabilità di se stessi e degli altri è un indice di salute mentale. Ecco perchè in psicoterapia si punta spesso all’assunzione di responsabilità: il paziente adulto ha la responsabilità di occuparsi della sua cura affidandosi al professionista.
Da genitore un adulto ha la responsabilità di rispondere anche del benessere del proprio figlio – se bambino – partecipando attivamente al percorso terapeutico del proprio figlio nei modi e nei tempi suggeriti dal professionista.